The Wings Of War - Overkill
- Soldiers of Metal
- 23 feb 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 8 lug 2019

Durata: 00:51:00
Data di uscita: 22/02/2019
Etichetta: Nuclear Blast
Distributore: Warner Bros
Il quintetto del New Jersey comandato dallo storico Bobby 'Blitz' Ellsworth e Carlos 'DD' Verni, è tornato con quello che sanno fare meglio: schiacciare le ossa con il loro inconfondibile e sempre aggressivo thrash metal old school, semplicemente perché loro appartengono alla vecchia scuola.
Con 19 album in studio alle spalle, l'energia, la potenza, la rabbia e il desiderio di distruggere tutto ciò che incontrano è ancora il principale handicap della band e in "The Wings Of War" questo non cambia.
Una introduzione cibernetica lascia il posto a una tempesta di riff penetranti, dove la presentazione della nuova e letale arma di distruzione di massa è immediata: il batterista Jason Bittner. Il contrabbasso non si ferma e la voce di "Blitz" suona più acuta che mai, in un inizio duro e devastante che va dritto alla giugulare dell'ascoltatore. 'Believe In The Fight' riduce la velocità ma non l'intensità, e i riff di Dave Linsk e Derek 'The Skull' Tailer si sentono come coltelli sulla pelle. 'Head Of Pin' assomiglia tanto Black Sabbath nei suoi accordi introduttivi prima che la marcia della distruzione si scateni di nuovo, in un tema più heavy metal. Perché per i puristi del thrash c'è l'enorme e brutale 'Batshitcrazy', in cui la sezione prima dei soli è grande, ha un frammento di ninna nanna di terrore, per poi lasciare il posto all'attrito e alle chitarre fumanti senza pietà.
'Distortion' inizia con un bel basso e chitarra tipo ballata epica, dopo un minuto, presentano un grande brano heavy metal con somiglianza a Maiden e le loro armonie di doppia chitarra, mentre in 'A Mother’s Prayer' la scarica ci ricorda i primi dei Metallica, accelerati e rabbiosi. 'Welcome To The Garden State' è un tributo originale ai Ramones e al lato punk di Overkill, perché entrambe le band hanno girato negli stessi strade. Il basso di Carlos Verni tuona nel buio 'Where Few Dare to Walk' un potente mezzo tempo di virulenza lirica, mentre nella ritmica e groovera 'Out On The Road-Kill' si distingue come in tutto il disco, la batteria Nucleare di Bittner che batte come un maniaco. 'Hole In My Soul' chiude l'album con la stessa brutalità con cui è iniziato, sarebbe un grande tema di apertura, ma in questo caso è la chiusura massacrante e titanica.
Parliamo di una band presente nella scena metal da più di 19 anni, che ha sopravvissuto cambiamenti non solo nella loro struttura interna ma anche nella industria e continua a suonare e produrre contenuto di qualità, una qualità assicurata, però tanta sicurezza toglie l'ingrediente sorpresa.
“The Wings Of War” è un classico album degli Overkill. A soli due anni da “The Grinding Wheel”, questo non differisce molto dal precedente studio album, e per trovare qualcosa in più bisogna darle più di un ascolto.
VALUTAZIONE: 3/5

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